Scilla
Strategico varco d’ingresso al mediterraneo Italico, primordiale
luogo di avvistamento delle Isole Eolie, punto di congiungimento e scontro tra
due mari, breve striscia di terra, rocce e sabbia tra le pendici Aspromontane e
il mare. La brevità del territorio, la sua asprezza nei momenti di tempesta, la
ricchezza del mare antistante hanno modellato i luoghi. L’uomo li ha da sempre
abitati, ma la natura in breve volgere li amalgama ai suoi colori. Non
occorrono guide basta sedersi in riva al mare; suoni, odori, colori, tepori
temprati dalle brezze, ti avvolgono in un istante. I pescatori, bruciati da una vita
sull'acqua, lo sanno bene e non passa giorno che non si siedano in riva al mare
e nel guardarlo aprano la mente ad un colloquio senza parole. Così chi arriva
per la prima volta e si affaccia ad una finestra di Chianalea, il borgo dei
pescatori, resta attonito, a “ bocca aperta”. Rare volte immobile paesaggio,
spesso palcoscenico di scontri tra correnti, di onde che si frangono sulle case, di
tramonti che permeano di viola mare e case e salutano la notte con una gialla,
incandescente palla che scompare tra il mare ed i promontori siculi.
Ognuno,
poi narrerà una storia differente; chi vi racconta delle montagne sommerse ,
traforate a volte dai coralli, delle gorgonie dai colori accesi, circondate da miriadi di piccoli pesci, dal lento
incedere delle cernie o dal veloce luccichio dei tonni. Altri vi stupiranno con
la scoperta di antichi cibi, il ragù di pescespada, che nei secoli aveva creato
diritti feudali quali lo ius della “infiorata du pisci”. Altri ancora dall'aver
ritrovato grotte – Tremusa – ricoperte da fossili di conchiglie su per le
montagne di Scilla. Strani miscugli: un paese di mare che ha i boschi montani e
che sulla battigia riceve le sue fresche
sorgive.
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