La leggenda narra che una bellissima ninfa di nome
Scilla, figlia di Forco e Ceto, era solita recarsi presso gli scogli di Zancle
e fare il bagno nelle acque limpide del mar Tirreno. Una sera vide apparire
dalle onde Glauco, figlio di Poseidone, un essere metà uomo e metà pesce. Era
un dio marino che un tempo era stato un pescatore.
Scilla, terrorizzata alla sua vista, si rifugiò sulla
vetta di un monte vicino. Il dio marino, vista la reazione della ninfa, le
gridò il suo amore, ma Scilla fuggì lasciandolo solo nel suo dolore.
Allora Glauco pensò di recarsi all'isola di Eea dalla
maga Circe, nella speranza che potesse con un sortilegio per far innamorare
Scilla, ma la maga desiderando il dio per sé, gli propose di unirsi a lei. Il
rifiuto di Glauco scatenò l'ira di Circe, che furiosa per essere stata
respinta, decise di vendicarsi. Non appena Glauco se ne fu andato, preparò una
pozione malefica, si recò presso la spiaggia di Zancle e versò il filtro in
mare. Quando Scilla arrivò e s’immerse nelle acque per fare un bagno, vide
crescere intorno a sé delle mostruose teste di cane, rabbiose e ringhianti. Spaventata,
fuggì dall'acqua, ma si accorse che i cani erano attaccati alle sue gambe con
un collo serpentino. Si rese conto allora che sino al bacino era ancora una
ninfa, ma al posto delle gambe spuntavano sei musi feroci di cane.
Per l'orrore Scilla si gettò in mare e andò a vivere
nella cavità di uno scoglio vicino alla grotta dove abitava Cariddi, anch'ella
tramutata in un orribile mostro marino destinata a ingoiare e a rigettare tre
volte al giorno l'acqua del mare.
Glauco pianse la terribile sorte toccata a Scilla e
per sempre rimase innamorato dell'immagine di grazia e dolcezza che un tempo la
ninfa rappresentava.
Paese incantevole nel profondo sud della Calabria,
Scilla è resa ancora più misteriosa e affascinante dalla mitologia. Seducente
sia d'inverno sia d'estate, come la ninfa, Scilla fa innamorare di sé ogni anno
centinaia di turisti provenienti dall'Italia e dall'estero.
Molto affascinante è l'antico rione dei pescatori,
Chianalea, meta d’inguaribili romantici e poeti in cerca d'ispirazione. Le
viuzze, i vicoli e le case addossate le une alle altre lambiscono appena le
onde del mare, rendendolo uno dei Borghi più Belli d'Italia. Luogo
ideale per un soggiorno tranquillo. Proseguendo per le piccole vie di Chianalea
si possono osservare numerose fontane, chiese e antichi palazzi. Il piatto del
borgo è l'incontrastato re della gastronomia scillese, il pesce spada, che è
cucinato secondo le tradizionali ricette. Denominata “piccola Venezia del Sud”
per il modo in cui sono situate le case, poggiate completamente sull'acqua, su
Chianalea vigila l'antico Castello dei Ruffo, costruito a scopo militare nel V
secolo a. C. e poi riadattato ad uso residenziale dal conte Paolo Ruffo nel
1532. Oggi il Castello è sede di mostre d'arte e convegni.
Scilla, perla d’inestimabile valore è la meta di
tenaci viaggiatori alla continua ricerca del luogo ideale per sognare. Chiunque
trascorra del tempo a Scilla, se ne innamora perdutamente...come Glauco della
bellissima ninfa.
Scritto da S. D. F.
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